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Ugo Martino

La pittura di Ugo Martino racconta l’essenzialità dell’uomo, il valore intrinseco del suo essere, della sua presenza nell’infinito universo. La definisce un messaggio rivolto a tutti. È, quindi, la condizione dell’uomo il fulcro principale intorno al quale si muove l’arte di Martino.

Il suo primo periodo pittorico è legato all’espressionismo, la corrente pittorica che, a suo dire, ha rappresentato maggiormente e più incisivamente l’uomo e i suoi problemi esistenziali, le sue ambizioni nel contesto della vita.

L’artista è chiaramente attratto dagli esiti di questa corrente, ossia da talune avanguardie del Novecento che egli rielabora alla luce della sua personale sensibilità artistica, come l’astrattismo geometrico e colorato dell’olandese Piet Mondian (fondatore assieme a Theo vanDoesburg del “neoplasticismo”), dimostrano una complessità che smentisce la loro apparente semplicità che appare evidente in alcune delle sue opere. Per Martino, infatti, il colore è “un miracolo di Dio; esso è infinito, come lo sono i numeri, lo spazio e il tempo”.

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